Questo spettacolo ha debuttato leggi la recensione
Nemico di classe
di Nigel Williams
traduzione di Susanna Basso
regia di Massimo Chiesa
Scena di Props and Decors
Costumi di Isabella Rizza
Canzoni e musiche di Vasco Rossi
Luci di Raffaele Perin
Agente letterario Maria Teresa Petruzzi
Concessionaria Associati
www.concessionariassociati.it
personaggi e interpreti
Luca Avagliano è Bago
Gabriele Bajo è Spillo
Nicola Nicchi è Iron
Daniele Parisi è Broz
Giovanni Prosperi è Kermit
Carlo Zanotti è Kinder
Giorgio Regali è l’insegnante
Prima rappresentazione
15 Maggio 2009, Faenza, Teatro Masini
dal cominicato stampa:
Nemico di Classe racconta alcune ore di sei ragazzi chiusi dentro un’aula di una scuola di periferia di una grande città. Sono abbandonati, sono isolati dal mondo, sono soli, in attesa dell’arrivo di qualcuno che li possa salvare e introdurre nella vita… ma sono anche loro stessi che vogliono emarginarsi. Sono sei ragazzi isolati in uno spazio ben delimitato che fa emergere con forza le tensioni, le urla, la cattiveria, la violenza unita a una profonda umanità.
Questi sei giovani sono i ragazzi della V C: indomabile, teppistica, violenta, distruttiva, annoiata, con un’evidente compiacimento per questa loro condizione; una classe dove i banchi sono rovesciati creano delle barricate, i muri imbrattati, un luogo all’interno del quale nessun professore ha potuto resistere. La scuola, al di fuori di quest’aula, prosegue nella sua normalità mentre la V C resta abbandonata a se stessa in attesa di un insegnate che, probabilmente, non arriverà mai: l’azione si svolge in questa attesa. I ragazzi aspettano qualcuno che porti loro la conoscenza di cui hanno bisogno, che non è soltanto quella dei libri, prestabilita, è qualcosa di più e di diverso. È in questa attesa che decidono di organizzarsi e autogestirsi provando a insegnarsi da soli qualcosa che gli sia utile, qualcosa che sia loro.
Uno spettacolo denso che emerge per la sua violenza, per la sua crudezza di linguaggio e di gesto, per i suoi significati ma soprattutto per i suoi rimandi a una realtà talmente contemporanea da rendere questo testo, questo spettacolo quanto mai attuale.
in scena
dal 16 febbraio al 7 marzo 2010
Teatro Italia
Roma