Nanou è’ uno dei gruppi appartenenti alla nuova ondata di compagnie teatrali che non fondano il proprio linguaggio partendo dalla parola o da drammaturgie intellegibili, anzi alcune volte derivano i propri codici da altri linguaggi come le arti visive (installazioni, body-art, video art, ecc), la performance o la danza. Una spinta produttiva decisiva verso questa direzione è stata data negli ultimi anni da strutture quali Romaeuropa e Drodesera, entrambi artefici di produzioni come gli ultimi lavori di Santasangre, Mutaimago o Codice Ivan. Anche Sulla conoscenza irrazionale dell’oggetto, penultimo spettacolo in ordine cronologico tra quelli creati da Nanou, che sarà in scena al Pim di Milano dal 18 al 21 dicembre, vede tra i produttori la Centrale Fies (insieme ad altri come Pontedera Teatro, Fabbrica Europa e altre strutture).
L’antinarratività di spettacoli come questo ci porta a evidenziare il motivo esperienziale, il doppio filo emozionale che collega la performance allo spettatore. Così gli autori, Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci (fondatori del gruppo ravennate nel 2004 insieme a Roberto Rettura) presentano il lavoro:
La scena è scarna, spoglia: sono presenti pochi essenziali oggetti e semplicissimi indumenti. Il corpo e la parola fanno un passo indietro per recuperare una bestialità che è propria dell’umano ma che sta a lato di esso, un po’ scostata, nascosta: figuri ricurvi che esplorano uno spazio a loro familiare ma ostile, forse pericoloso. L’emersione delle visioni, sono legate a tematiche quali la premonizione –l’erotismo – la bestia – l’erotismo della bestialità.
Il lato sensoriale è palpabile anche nelle recensioni di Massimo Marino e Graziano Graziani e nell’intervista (video in basso) fatta a Paolo Ruffini e Mauro Petruzziello (by Magazzini Einstein @ Santarcangelo Festival of the Arts 2007 ) :
Uno spazio buio. Riverberi bluastri. Due corpi appesi al rumore di un motore o di una goccia. Due ectoplasmi prendono forma sotto la luce di una pila, nel freddo di un neon, sopra il raggio di una scatola blu. […] Questo studio, visto a Santarcangelo e ad Alfonsine, ha il nome significativo di “Tracce verso il nulla”. […] Si definisce attraverso i denudamenti parziali di corpi tesi allo spasimo, gli sguardi e le contorsioni, le urla ferine e i passi felpati, in un indifferente cercarsi per rendere tempo lo spazio e spazio il tempo. Slitta da una dimensione all’altra per trovare, romanticamente, un luogo possibile. Scena generazionale, immersa in un immaginario preconfezionato, mostra una sua forza rinunciataria, fatta di attese, di scarti e scatti verso l’esplosione, verso il rimpianto di un’impossibile matematica. Massimo Marino – Corriere della Sera
Un orizzonte percettivo da cui è espulsa ogni struttura narrativa, dove sono i sensi – vista, udito, prossemica (e quindi, per estensione, tatto) – a disegnare l’azione, fino a toccare le corrispettive corde nello spettatore[…] in Tracce verso il nulla l’erotismo si articola come tensione continua, un insieme di traiettorie e gesti che tendono all’incontro senza mai centrarlo realmente: i due corpi-personaggi al massimo si sfiorano, a volte persino ostacolandosi, ma senza mai costruire un’armonia, come atomi impazziti nella stessa orbita. […] Tutto questo si sviluppa in una scena fatta di un’eterna penombra, rotta dai disegni concentrici di una lampadina fluttuante. […] il grado zero della visione per Nanou è un mondo esploso, una sorta di scena post-beckettiana dove, anziché i fantasmi decrepiti di uomini in attesa della morte, troviamo corpi vitali intenti a danzare sulle macerie astratte del presente. Graziano Graziani – La Differenza
in scena dal 18 al 21 dicembre 2009 Pim spazio scenico – Milano [vai al programma 2009/2010 del Pim]
ore: 21,00 – prezzi biglietti: 15 euro intero, 12 euro ridotto convenzionato, 10 euro under 25, 7 euro Over 60
Sulla conoscenza irrazionale dell’oggetto
di e con: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci
suono: Roberto Rettura
cura degli spazi: Samantha Turci
realizzato nell’ambito di: MOVING_MOVIMENTO (Fabbrica Europa, Festival Santarcangelo dei Teatri, Giardino Chiuso / Teatro dei Leggieri, San Gimignano; Officina Giovani – Cantieri Culturali ex Macelli, Prato; Assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Prato)
prodotto da: nanou ass. cult., Fondazione Pontedera Teatro – 4 Cantieri per Fabbrica Europa, l’Arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Velvet Factory, Giardini Pensili, Centrale Fies
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