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Antonio Rezza al Teatro Vascello con 7 14 21 28 il nuovo spettacolo

antonio-rezza-7-14-21-28E’ l’anarchico per eccellenza del nostro teatro, sfugge a qualunque classificazione, non vuole essere chiamato “attore”, giustamente preferisce il termine “performer”, è arrogante col pubblico sul palco come nelle interviste che rilascia, fa di tutto per farsi odiare dagli spettatori che affollano i suoi spettacoli, eppure in una delle sue ultime uscite a Eclettica 09 c’era la ressa, è un artista assoluto della scena.

Parliamo ovviamente di Antonio Rezza che anche quest’anno rinnova l’ormai consueto appuntamento natalizio con il Teatro Vascello. Rezza e la sua inseparabile compagna di viaggio, Flavia Mastrella, porteranno in scena la loro ultima creazione, 7 14 21 28 dall’8 dicembre al 3 gennaio. Chi altro potrebbe permettersi quasi un mese di repliche?

Questa volta oltre a Rezza sarà protagonista della scena una struttura con altalena, Flavia Mastrella co-autrice degli spettacoli insieme al performer e creatrice degli spazi scenografici che li ospitano, in quest’ultimo la scenografia è chiamata dall’artista “habitat”, ha rivelato in un’intervista rilasciata a Post.it (articolo di Vito Scalisi): “Mi sono ispirata alla cultura cinese. Ho concepito un ideogramma, rappresentato da questa struttura con altalena che significa 7 14 21 28, titolo di questo spettacolo, il tema fondamentale è quello dell’oscillazione e del tentennamento […]”

Sempre durante la stessa intervista Rezza afferma “7 14 21 28” non mi sembra che assomigli a nessun altro lavoro (rispetto ai suoi precedenti ndr). Qui è presente un lavoro sul corpo a livello somatico che non c’è mai stato in precedenza. Un lavoro di disgregazione, ben raffigurato nel manifesto dello spettacolo che ricorda la pittura di Francis Bacon, dove tutto diventa una bistecca, carne da macello. la mia carne la macello io, gli do’ questo onore.

Non aspettatevi dunque una storia, una trama certa a cui aggrapparvi, avrete sensazioni, scosse lungo la spina dorsale, ma non una lineare e confortante trama da seguire. Questo concetto Rezza d’altronde lo porta avanti da anni nei propri lavori facendo un uso totalmente autonomo e creativo anche di alcune tematiche che per molti sarebbero intoccabili. In Fotofinish toccò ad esempio la tematica del disastro delle torri gemelle, ma per Rezza questi non sono altro che contenuti “ready made”, lui li prende e li inserisce nel suo contesto artistico, li deforma e piega alla propria volontà creativa tanto che vanno quasi a perdere il nucleo problematico e pragmatico a cui sono legati. Questa operazione è presente anche nell’ultimo 7 14 21 28, dove a proposito della presenza della tematica del precariato Rezza afferma “Non mi frega niente del precariato. C’è come gioco. il precariato è l’unica possibilità di salvezza che abbia l’individuo oggi […]. Ma non deve essere l’unica via ipotizzabile. Io non scendo così in basso a parlare dei problemi di chi ha meno fortuna di me. Non sarei sincero se facessi questo. Quello che descrivo in quella scena è un precario posturale, dettato dalla forma del corpo in quel momento. E’ un precario instabile perché sotto non ha il terreno pari. E’ un’astrazione. I significati annegano nel bisogno di muovere il corpo.”
L’appuntamento, imperdibile non solo per i fan della premiata ditta Rezza-Mastrella, è al Teatro Vascello di Roma dall’8 dicembre.

in scena
dall’8 dicembre 2009 al 3 gennaio 2010
Teatro Vascello [vai al programma 2009/2010 del Teatro Vascello]
Roma

Leggi la recensione

Compagnia RezzaMastrella – Teatri 91 – Fondazione TPE
FLAVIA MASTRELLA e ANTONIO REZZA in
7 14 21 28
con Antonio Rezza
Ivan Bellavista
(mai) scritto da Antonio Rezza
habitat Flavia Mastrella
assistente alla creazione Massimo Camilli
disegno luci Maria Pastore
regia Flavia Mastrella e Antonio Rezza

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