PINO CARUSO
MI CHIAMO ANTONINO CALDERONE
di Dacia Maraini
da Gli uomini del disonore
produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo
«Mi chiamo Antonino Calderone. Ho cinquantasei anni e ho molte cose da dire sulla mafia». Comincia così la confessione di uno dei più noti pentiti della mafia. Potente boss, Calderone ha potuto controllare gli affari della mafia catanese fino al settembre 1978, quando perse la guerra contro i Santapaola e dovette fuggire dall’Italia. Arrestato, decise di collaborare con la giustizia. Giovanni Falcone si reca più volte in Francia per ascoltare le clamorose rivelazioni che portarono a circa 200 arresti. Diceva Voltaire, prendendo in prestito una massima di Erasmo, che ogni buon racconto è come un uovo, che, covato, genera altri racconti, all’infinito. La confessione di Antonino calderone, raccolta da Pino Arlacchi, ha già suscitato tanti e diversi racconti. L’ultimo, in trascrizione teatrale, questo di Dacia Maraini.