di e regia Ruggero Cappuccio
con Lello Arena e Claudio Di Palma
Teatro Segreto
Nelle Ultime Sette Parole di Caravaggio, Ruggero Cappuccio accende il delirio del grande artista in un dialogo disperato con sé stesso a quella profondità di confessione provocata dalla fine imminente. L’artista è braccato da sette donne soprannominate le femminote, una falange zingaresca di femmine siculo-calabre esperte di una vita criminale abbracciata per altrettanta disperazione.
Incaricate dai poteri politici e religiosi di eliminare Caravaggio, esse si danno ad interpretare la parte dei suoi giuda, in cambio di un silenzioso oblio sui loro reati pregressi. Nell’ora definitiva della sua vita Caravaggio dipinge i suoi ultimi segni, intreccia con il suo servo e le sue assassine una sinfonia di parole crude e sognanti, traccia il suo testamento sprezzante in un sabba di suoni dell’antica lingua italiana parlata e diretta, dell’incalzante musica tagliente di parole napoletane, siciliane, acuminate a dire il cielo e l’inferno che circondano la solitudine dell’esistere e morire.