ideazione e regia Ninni Bruschetta
Produzione Teatro di Roma
con Teresa Calabrò, Giacomo Curti, Chiara D’Aquila, Caterina De Sanctis, Cecilia Di Giuli, David Fratini, Ottavia Leoni, Ivan Monti, Perla Moriggi, Andrea Panichi, Alessandra Rinaudo, Fiona Sansone, Fabrizio Spano
musiche Giovanni Arena contrabbasso, Riccardo Gerbino percussioni, Vincenzo Gangi chitarra, Faisal Taher voce
L’anno scorso, quando abbiamo cominciato questo lavoro, sembrava un salto nel buio. Mettere in scena un testo non teatrale non mi impauriva, ma ero preoccupato da un dato reale: nessuno dei ragazzi selezionati per il laboratorio conosceva la Costituzione Italiana. Anzi, a dire la verità, uno sì, l’aveva anche studiata, ma tutti gli altri ne avevano un’idea abbastanza vaga. Alcuni non l’avevano mai letta. Eravamo nella media della popolazione del nostro paese. Io non la riprendevo in mano dai tempi dell’Università, ma l’avevo studiata a fondo e ne ricordavo almeno la straordinaria qualità formale e la grandezza dei contenuti. Per questo mi sono fidato. Ho pensato che i padri costituenti avevano fatto un lavoro geometrico, praticamente perfetto e che tutti sarebbero stati in grado di capirlo. E così è stato.
Gli attori, tutti selezionati tra i residenti del VII Municipio, hanno partecipato al laboratorio abbracciando e condividendo i principi di libertà e le regole stesse della nostra carta costituzionale. L’abbiamo letta, l’abbiamo recitata, così com’è. Poi sono emerse sotto i nostri occhi le contraddizioni con la realtà del nostro paese, l’applicazione relativa, i tradimenti, le violazioni e nel contempo la sua potenza, la ricchezza dei contenuti, la sua storia insanguinata.
Tutto questo ha consentito allo spettacolo di diventare tale, superando la ruvidità del testo giuridico e trasformandosi in un racconto.
Ninni Bruschetta