Il birraio di Preston
dal romanzo di Andrea Camilleri
riduzione e adattamento teatrale Andrea Camilleri – Giuseppe Dipasquale
scene Antonio Fiorentino
costumi Gemma Spina
musiche Massimiliano Pace
luci Franco Buzzanca
regia Giuseppe Dipasquale
con Pino Micol, Giulio Brogi, Mariella Lo Giudice, Marcello Perracchio, Gian Paolo Poddighe
Mimmo Mignemi, Angelo Tosto, Margherita Mignemi
Cosimo Coltraro, Giampaolo Romania, Sergio Seminara
Ester Anzalone, Alberto Bonavia, Stefania Nicolosi, Gianluca Ridolfo
produzione Teatro Stabile di Catania
Il capolavoro assoluto della scrittura di Andrea Camilleri diventa uno spettacolo teatrale.
Siamo nella seconda metà dell’Ottocento, in una piccola città della provincia siciliana, quella Vigàta dove Camilleri ama ambientare tutte le sue storie ancora un secolo e mezzo prima dell’arrivo di Montalbano.
Si deve inaugurare il nuovo teatro civico. Il Prefetto Bortuzzi – fiorentino e perciò “straniero” – s’intestardisce ad aprire la stagione lirica con Il birraio di Preston, melodramma di Ricci di scarso valore, di nulla fama e di oggettiva idiozia.
In realtà nessuno vorrebbe la rappresentazione di quell’opera, ma il Prefetto obbliga a dimettersi ben due consigli di amministrazione del teatro, pur di far passare quella che lui considera una doverosa educazione dei vigatesi all’Arte.
Tra i siciliani, visibilmente irritati dall’autorità esterna, si insinua il “bombarolo” mazziniano Nando Traquandi, venuto da Roma per creare scompiglio all’apertura della sala…
Tra mafiosi veri e presunti, brucianti storie d’amore, morti ammazzati per volontà e per accidente, lazzi di un loggione indisciplinato, si dipana una storia dalla perfetta architettura narrativa.