di Ira Lewis
traduzione Letizia Russo
regia Pierpaolo Sepe
con Max Malatesta, Paolo Sassanelli
Nuovo Teatro Nuovo in collaborazione con Festival teatrale di Borgio Verezzi
Di una sconfitta non bisogna vergognarsi. Una sconfitta ha la stessa dignità di una vittoria. Non bisogna aver paura di perdere. È pericoloso invece cercare di vincere comunque. Rinunciare al motivo stesso per cui si gioca. Pur di vincere. Inseguire il consenso. Per poi affermare un sé stesso che non c’è più. Che è sparito nel compiacere pensieri altrui. Che è sparito nell’affanno della rincorsa. Smarrire il proprio sguardo. Il proprio modo di osservare e di sentire. È molto peggio che perdere. Non possiamo vincere tutti. Alcuni di noi sono destinati a perdere. Va bene così. L’importante è giocare con lealtà e correttezza. Moralità è un sostantivo dal sapore sovversivo. La sola rivoluzione possibile.
Questo spettacolo vuole raccontare di un tempo in cui gli uomini vendevano loro stessi, i propri sogni, i valori più sacri e inviolabili, in nome del mercato. Un tempo di oscurità e dolore. Ma anche di riscossa e speranza. Il nostro tempo. Ora.