“Gli Omini E’ un progetto di Teatro-ricerca sociologica-studio della memoria del presente”. Così Riccardo Goretti, Francesco Rotelli e Luca Zacchini hanno sin dall’inizio definito il proprio gruppo, dal raggiungimento dell’ambita finale del Premio Scenario nel 2007 con il loro primo spettacolo CRisiKO!. Con l’arrivo del secondo lavoro, Gabbato lo Santo si è aggiunto il quarto componente, femminile stavolta, Francesca Sarteanesi.
Dall’inizio Gli Omini se ne vanno in giro per l’Italia ad intervistare protagonisti di un’umanità più o meno varia per creare i propri spettacoli, così sono nati CRisiKO! e Gabbato lo Santo, ecco spiegata la radice di ricerca sociologica che con l’immancabile ironia hanno inserito nella presentazione del proprio lavoro. Creare degli spettacoli a partire da ciò che le persone comuni raccontano, partire dalla vita che tutti i giorni ribolle, non nelle grandi metropoli, ma nei piccoli comuni. Altra caratteristica determinante, a mio avviso primaria, è che la ricerca sociologica affrontata dal gruppo trova i propri codici drammaturgici in una comicità quasi mai banale che anzi si agita in un marasma di tristezza tipico della nostra società e del nostro tempo.
Se in uno spettacolo come CRisiKO! avevano raccontato i mille volti della vita dell’italiano medio, ponendoci di fronte a un terribile specchio deformato e avevano creato la drammaturgia (sempre rimanendo in bilico sull’assurdo) a partire dal lavoro sociologico delle interviste, in quest’ultimo 7 Novembre 2008, secondo debutto estivo dopo una versione di Gabbato “musicale” di Gabbato lo Santo presentata a Volterra (Gabbato lo sound), i quattro giovani artisti sono partiti dai giornali. Li hanno collezionati in un giorno qualunque, il 7 novembre 2008, e rovistando tra le notizie hanno creato l’intreccio drammaturgico.
Dalle note di accompagnamento dello spettacolo:
Strappare a viva forza un giorno all’oblio. Un giorno solo, uno a caso. Sottrarlo dal finire nell’ingrato mucchio dei tanti giorni passati, per renderlo un giorno eternamente presente. Un giorno uguale a tutti gli altri, e per questo un unico, irripetibile giorno qualsiasi. Prendere un giorno e renderlo inutilmente, vanamente importante. Solitamente serve qualcosa di grosso ad un giorno per rendersi riconoscibile: Nascita del Signore, Resurrezione, Liberazione, Grande Esplosione, Immacolata Concezione. Si contano su una mano i giorni illustri: gli altri fanno numero. Danno Spessore. Giustificano i calendari, riempiono le settimane, cadenzano il ritmo vitale. Ripetitivamente ti accompagnano stordendoti alla fine dei giorni. I giorni infiniti finiscono per ognuno di noi una volta per tutte.
Lo spettacolo debutterà a Kilowatt Festival il 30 luglio e rimarrà con altre 2 date in Toscana (1 agosto Cesa -Ar- e 2 agosto Arcidosso -Gr-), ad ottobre, dal 14 al 28, approderà invece al Rialosantambrogio di Roma.
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Vedi altri spettacoli Prossimamente in scena
7 NOVEMBRE 2008 – UN GRADEVOLE SPETTACOLO PACCHIANO
in scena il 30 luglio 2009
SANSEPOLCRO, TEDAMIS
ore 21:15
Una coproduzione GLI OMINI/KILOWATT FESTIVAL
Scritto a ARMUNIA
Provato a L’ARBORETO – TEATRO DIMORA DI MONDAINO
Studiato, composto, diretto, interpretato e bestemmiato da RICCARDO GORETTI, FRANCESCO ROTELLI, FRANCESCA SARTEANESI, LUCA ZACCHINI.
Musiche ed elaborazioni sonore di MARCO CANACCINI
Elaborazioni grafiche di OBOSTUDIO
La faccia de “IL PIRULONE” è di ANTONIO CUGNETTO
L’abito femminile è di CLOTILDE