Qualcuno inizia già a paragonarlo al Festival d’Avignone, tutti gli operatori teatrali comunque hanno gli occhi puntati verso Napoli. In questo momento la capitale campana è il l’ombelico dell’universo teatrale italiano e non solo.
Effettivamente i numerosi spettacoli, il grande impegno produttivo e comunicativo, già alla seconda edizione, hanno creato una manifestazione che rischia di diventare la più importante d’Italia.
Nonostante si chiami Napoli Teatro Festival Italia, l’apertura agli artisti esteri è completa e determinante, quest’anno oltre a nomi come Metthew Lenton, Matej Filipcic, Miguel Narros, Matthias Langhoff, Ali Zaidi e Lambert Wilson, il festival partenopeo ospita Tadashi Suzuki. E’ uno dei maggiori registi della scena giapponese, ma il suo ruolo in patria è stato di primo piano anche per il lavoro svolto nell’ambito della promozione culturale, Suzuki ha infatti portato in Giappone personaggi del calibro di Tadeusz Kantor e Bob Wilson facendo conoscere al suo paese alcune tra le massime ricerche performative occidentali.
Proprio con un archetipo culturale occidentale si confronta Tadashi Suzuki al Napli Teatro Festival: Elettra da Euripide. Il regista giapponese, che ha intitolato il lavoro Waiting for Orestes: Electra, immagina la protagonista dello spettacolo “in solitudine, completamente muta, in un ospedale”.
Suzuki parlando della sua Elettra spiega:
Tutto quello che vuole è la vendetta nei confronti di chi l’ha ridotta in questo stato, ossia la madre che l’ha abbandonata. Quest’aspirazione è diventata una fantasia oscura, sempre più morbosa per via dell’impossibilità di realizzare la sua vendetta. Qual è il legame, ci si potrebbe chiedere, fra questo progetto e le sofferenze di Elettra descritte dai tragediografi dell’Antica Grecia? Credo che le agonie dello svuotamento spirituale a cui è sottoposto ogni paziente di un ospedale – condizione in cui è inevitabilmente intrappolato – siano identiche, indipendentemente dal luogo e dal tempo. Il mio lavoro registico è stato caratterizzato dall’urgenza che sentivo di enfatizzare il fatto che nessuna creatura umana, in qualsiasi tempo e spazio, è immune dal rischio di avere una vita altrettanto folle e atroce.
Waiting for Orestes: Electra
da Euripide, Hugo von Hofmannsthal
regia Tadashi Suzuki
produzione SCOT Suzuki Company of Toga
con il sostegno di Agency for Cultural Affairs – Government of Japan
Prima europea
Lingua giapponese, coreana, (con sopratitoli in italiano)
in scena
19, 20, 21 giugno (ore 20.00)
durata 75′
Teatro Mercadante Teatro Stabile di Napoli – Napoli Teatro Festival