Recensione: Vucciria Teatro col nuovo Battuage, visto al Teatro dell’Orologio
Vuccirìa Teatro appartiene a quella generazione di nuovissime compagnie che, nonostante l’assenza di una politica culturale e la chiusura degli spazi, è riuscita a mettersi in mostra a Roma negli ultimi due anni. Una generazione caratterizzata anche dal ritorno della tecnica attoriale come elemento imprescindibile del pensare e del fare teatro. Non a caso tra le migliori prove registrate di recente proprio su queste pagine ci sono soprattutto lavori che tornano alle forme basilari del teatro, senza però dimenticare le innovazioni formali, anzi cercando di farle proprie.
Se nel primo e già acclamato Io, mai niente con nessuno avevo fatto , scritto e diretto da Joele Anastasi, non potevamo non segnalare una notevole dose di ingenuità che andava anche a intaccare la forza emotiva del dramma con momenti retorici ed eccessivo pathos, in Battuage, la tematica sessuale e di genere (al centro anche del lavoro di esordio), passando attraverso un prisma di personaggi e situazioni, si esprime in modalità più mature e profonde e soprattutto arriva al pubblico come un discorso aperto e non interamente codificato.
Nella sala Orfeo del Teatro Orologio (lo spettacolo ha debuttato nel cartellone di Dominio Pubblico dopo la partecipazione al Bando Nextwork dello scorso anno) troviamo una delle tante strade della capitale divenute supermercati dei piaceri a pagamento, spazio buio con sezioni di orinatoi sudici, palcoscenico per quattro vite sbandate, uomini e donne, giovani e meno giovani in attesa dei clienti. Anastasi interpreta un ragazzo venuto dalla Sicilia in cerca di successo nel mondo dello spettacolo, disposto a tutto, un personaggio che colpisce per la sincerità spietata con cui si racconta: lo fa per soldi e perché non può fare a meno di essere desiderato, è tragico, doloroso, per molti forse detestabile. Ma anche la prostituta venuta dalla Grecia, le due transessuali costrette a dividere lo stesso ciglio di strada e i clienti che sommessamente si avvicinano condividendo dolori e solitudini sono anime ricche di chiaroscuri; sopravvivono in una palude scura in cui ogni tanto qualcuno si perde.
Alla compagnia già affiatata grazie al lavoro precedente (con Joele Anastasi, Enrico Sortino e Federica Carruba Toscano, questi ultimi due apprezzati anche in La distanza da qui) si affianca la prova incisiva, istrionica e mai gratuitamente sopra le righe di Simone Leonardi; è suo in coppia con Sortino il momento più toccante e forse il più alto della scrittura e della messinscena di Anastasi: un duetto lirico in proscenio, evocativo e straziante.
Il lavoro deve essere rodato e messo a punto nelle cuciture più sottili, come quelle che uniscono gli spazi di azione a quelli musicali, deve inoltre trovare un equilibrio drammaturgico tra i soliloqui e i dialoghi: questi ultimi risultano meno riusciti e sempre a rischio di aprire spiragli di realismo complessi da gestire in un’atmosfera rarefatta e quasi onirica come questa; è il caso del sub-plot dedicato ai due sposi, finito inspiegabilmente nel sangue quasi per un bisogno di concretezza narrativa. Ma la strada è pronta e Vuccirìa Teatro si dimostra un ensemble talentuoso e vitale.
Andrea Pocosgnich
Twitter @andreapox
visto al teatro dell’Orologio di Roma in Maggio 2014
Stagione Dominio Pubblico
Vuoi qualche consiglio sugli spettacoli da vedere a Roma?
Teatro Roma – Spettacoli in Agenda
Ogni settimana gli spettacoli da non perdere, una guida per orientarsi fra i numerosi teatri di Roma
BATTUAGE
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano e Simone Leonardi
aiuto regia Enrico Sortino, Nicole Calligaris
disegno luci Davide Manca
scene e costumi Giulio Villaggio
musica originale Alberto Guarrasi
organizzazione e distribuzione RAZMATAZ ufficio stampa leStaffette
spettacolo finalista NeXtwork 2013