La parabola estiva sta per esaurire il suo corso e con essa anche l’avvicendarsi dei festival che hanno riempito il calendario della bella stagione. Come uno degli ultimi bagni di sole è in procinto di partire a Bassano del Grappa B.Motion, rassegna giunta alla sesta edizione che anche quest’anno, dal 24 agosto al 1° settembre, si propone di aprire uno squarcio di realtà sul teatro e sulla danza contemporanei all’interno di Operaestate Festival Veneto. I giorni, divenuti nove a fronte dei dodici dell’anno precedente, confermeranno una bipartizione del programma, che vedrà la prima metà della rassegna focalizzarsi sulla coreografia e la seconda sulla nuova drammaturgia performativa. A questo si uniranno gli incontri con pubblico e operatori di B.Space, B.Stage e B.Class, che accompagneranno trasversalmente l’approfondimento e la fruizione con prospettive e sguardi di riflessione.
La sezione dedicata alla danza occupa le tre giornate iniziali, all’interno delle quali prenderà corpo la seconda edizione di Spring Forward, festival per cui gli esperti del network Aerowaves hanno selezionato 15 spettacoli tra gli oltre 400 proposti da artisti di 34 paesi d’Europa. In apertura la confermata presenza di Alessandro Sciarroni che con il suo Joseph decostruisce il processo di rappresentazione-autorappresentazione dell’uomo odierno, per ricomporlo agli occhi del pubblico in un crocevia di sguardi che rende indefinita l’identità cui fa capo il nome biblico che dà titolo allo spettacolo. Si unisce a lui Tebea Martin con Duet for Two Dancers, riflessione e indagine corporea su un mestiere, quello della danza, gravido di aspettative spesso destinate a infrangersi sulla concretezza delle dinamiche sociali. Nella stessa giornata due prime nazionali: la concertazione di battiti di Pulse della tedesca Jolika Sudermann, che sotto un’unica scansione ritmica declina le azioni umane, e Nothing for Body di Howool Baek, in cui l’isolamento e l’attenzione su movimenti minimi e su singole parti fanno del corpo stesso il luogo della performance. Nei giorni successivi troveremo tra gli altri Aleksandra Borys con il suo spettacolo ispirato ad Alice nel Paese delle Meraviglie, il talento di Francesca Foscarini, che ritorna quest’anno con Cantando sulle ossa e ancora il volo immaginativo di Flatland di Mor Shani per arrivare fino a Moscow, viaggio sul meccanismo della paura che La Veronal concretizza prendendo le mosse dalla ginnastica sovietica.
Il passo successivo condurrà al capitolo dedicato al teatro, per protrarsi fino alla giornata di chiusura. L’incipit del 27 agosto è segnato da L.I. Lingua Imperii di Anagoor, tessitura di linguaggio e visione che fonda i presupposti nell’aggressività prevaricante, trasformata in strazio di sangue e morte per la storia europea del secolo scorso. Si prosegue il 28 con Innerscapes di Effetto Larsen e Sonno, spettacolo con cui Vincenzo Schino (compagnia Opera) punta a illustrare la convergenza d’immagini e visioni del pittore spagnolo Goya e del Macbeth shakespeariano per arrivare sino alla soglia d’incontro tra reale e immaginifico, tra verità e allucinazione. Il graffiante sarcasmo di Quotidiana.com va invece in scena il 29 con Sembra ma non soffro e fa compagnia a Medea Metamorfosi di Patrizia Zanco e Fatebene Sorelle. Atri nomi confermano poi la loro presenza per il secondo anno consecutivo: è il caso di inQuanto Teatro con AD 2012 e Babilonia Teatri che, dopo The End della scorsa edizione, presenta ora il primo studio di Pinocchio – Il paese dei balocchi, nato in collaborazione con la compagnia Gli Amici di Luca i cui componenti, con esiti di coma, sono parte di un percorso terapeutico. Le battute finali portano anche all’incontro con lo spagnolo Jesús Rubio Gamo, qui in prima nazionale con il suo terzo lavoro About Ofelia, mentre sarà l’umorismo di Philippe Quesne e Vivarium Studio a concludere la manifestazione aprendo la porta sui domenicali effetti speciali del singolare padrone di casa protagonista de L’effet de Serge.
Il programma è fitto e promette di vedere vivificate le opportunità più succulente per lo spettatore: varietà stilistiche, mezzi espressivi e coniugazioni performative che si fanno spunto di indagine e comprensione della realtà contemporanea e di tutti i canali d’accesso ai mondi possibili e a quelli vissuti sul palco e fuori da esso.
Marianna Masselli