HomeVISIONIRecensioniIceberg: il gran circo della finanza creativa di Caillon e Robert

Iceberg: il gran circo della finanza creativa di Caillon e Robert

foto di Futura Tittaferrante

Circo, acrobatica, danza contemporanea e giornalismo d’inchiesta. Non è la lista degli insegnamenti di qualche curiosa accademia, bensì il complesso tessuto di forme, segni e discipline di cui si compone Iceberg, spettacolo della compagnia francese L’Eolienne visto al Teatro Ermanno Fabbri di Vignola nell’edizione 2012 di Vie Scena Contemporanea Festival.
È il fine settimana più internazionale della rassegna, al Comunale di Modena le quattro ore di Nekrosius ispirate dal Sommo hanno raggiunto il sold out e focalizzato l’attenzione sul regista lituano, lasciando un po’ in disparte l’evento francese. Il risultato è una platea mezza vuota che in uno spazio come quello di Vignola – più simile a un auditorium che a un teatro – determina un ambiente freddo rispetto alle acrobazie fisiche e mentali di Florence Caillon, poliedrica artista che dal ’99 guida l’ensemble. Sue coreografia e messinscena del lavoro prodotto da una schiera di partner, dal Ministero della cultura al Theatre National De Bretagne.
L’iceberg del titolo – inteso anche come quel concentrato di economie fallimentari che ha portato a povertà e sperequazione sociale come unici risultati – ha la propria punta nelle inchieste sulla società Clearstrem, da qui la collaborazione della coreografa e artista circense con il giornalista, nonché artista visivo, Denis Robert.

foto di Futura Tittaferrante

Il tappeto sonoro dello spettacolo unisce musiche d’atmosfera alla lunga intervista fatta da Florence Caillon al giornalista. Il pubblico si trova così di fronte a una dicotomia espressiva decisamente marcata: da una parte il racconto in voce di Robert sul colosso finanziario, che ha uno dei suoi nodi portanti nel salto di qualità effettuato grazie all’informatica e alla possibilità di cancellare in pochi secondi le tracce di fiumi di denaro, cosa impossibile nelle frodi del passato; questo mentre, dall’altro lato, sul palco agisce un dispositivo che non potrebbe essere più lontano dalla forma del reportage, il circo appunto. I performer de L’Eolienne salgono su una graticcia sospesa, quasi vi danzano, senza rete, per poi passare con una semplicità disarmante agli esercizi sulla corda. Mentre sullo sfondo si alternano le opere grafiche dello stesso Robert e i nomi delle più importanti banche al mondo con citazioni più o meno sensazionalistiche, come quella del neoliberista Milton Friedman («La cosa migliore che si possa fare per i poveri è lasciarli tranquilli. Essi hanno quello che si meritano e lo hanno scelto loro») , Robert si appella al rischio che i giornalisti dovrebbero prendersi, tutti, senza distinzioni di campo, dallo sport alla politica. Incita a non aver paura, a mantenere quell’integrità che rappresenta la via maestra da seguire per non confondere informazione e comunicazione

Eccolo quel rischio, legame fatale con le coreografie aeree e pericolosissime di Florence Caillon. Questi corpi, presi da un movimento eterno, dal trapezio alle coreografie fisiche, dalla simulazione della violenza all’ironia di un paradossale balletto in maschera sulle note di ‘O Sarracino, alzano l’asticella della difficoltà del proprio lavoro quotidiano senza rinunciare a quella leggerezza propria di un’umanità fragile, ma sincera. È il rischio con cui Robert ha affrontato il proprio mestiere dandosi in pasto a linciaggi mediatici e giudiziari. Aldilà della violenza con cui talvolta le coreografie si trasformano in physical theatre, con modalità quasi illustrative, per non dire didascaliche, cosa che purtroppo accade negli ultimi venti minuti lasciando nello spettatore un’immagine forse troppo superficiale dell’opera rispetto alle vette a cui si era arrivati; è il coraggio, inteso come pratica quotidiana, a colpire; che sia su di un trapezio a metri di altezza o con i piedi ben piantati in terra, nelle aule di un tribunale.

Andrea Pocosgnich

visto a Vie Scena Contemporanea Festival
26 maggio 2012

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scrittura, coreografia e messinscena Florence Caillon
artista associato, graphic artist Denis Robert
supporto per la riflessione politica ed economica Xavier Demerliac
musiche originali Xavier Demerliac, Florence Caillon
luci Dominique Maréchal, Gilles Mogis
video Christophe Guillermet
maschere Alexandre Haslé
numeri di magia con l’aiuto di Collet Thierry
costumi Lætitia Raiteux
ballerini – acrobati Arnaud Jamin, Sébastien Jolly, Valentine Mathiez,
Guillaume Varin, Marion Soyer, Jérôme Pont, Julie Tavert e Camille Blanc
regia Gilles Mogis e Yannick Briand
adattamento italiano Frédérique Caillon-Cristofani e Giuseppe Leone

con le voci di Denis Robert (autore, giornalista, artista), Bernard Bertossa (ex procuratore generale di Ginevra), Benoît Collombat (reporter di France Inter), Serge Halimi (caporedattore de Le Monde diplomatique), Frédéric Lordon (specialista in finanza), Thierry Collet (mago) e Florence Thomassin (attrice)

L’Éolienne
in partnership con Ministero della cultura – DRAC Haute Normadie e dal Consiglio Regionale di Haute Normandie
coproduzione Rive Gauche, Théatre Durance, Moulin Du Roc, Theatre National De Bretagne, Espace Jacques Prévert, Cirque Jules Verne, Pole Cirque D’Amiens, Carré Magique, Espace Paul Eluard, L’Onyx, Le Grand Logis, Thv, La Batoude
con l’aiuto di DRAC Haute Normandie, Consiglio Regionale di Haute Normandie, Consiglio Generale de Seine Maritime, la Ville de Rouen e l’ADAMI
con il sostegno di Théatre d’Angoulême e Dipartimento de la Moselle – Moselle Arts Vivants
in collaborazione con le Monde Diplomatique
con il sostegno dell’Istituto Francese

Durata 1h 20’

Prima nazionale

Spettacolo in francese con sottotitoli in italiano

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Andrea Pocosgnich
Andrea Pocosgnichhttp://www.poxmediacult.com
Andrea Pocosgnich è laureato in Storia del Teatro presso l’Università Tor Vergata di Roma con una tesi su Tadeusz Kantor. Ha frequentato il master dell’Accademia Silvio D’Amico dedicato alla critica giornalistica. Nel 2009 fonda Teatro e Critica, punto di riferimento nazionale per l’informazione e la critica teatrale, di cui attualmente è il direttore e uno degli animatori. Come critico teatrale e redattore culturale ha collaborato anche con Quaderni del Teatro di Roma, Doppiozero, Metromorfosi, To be, Hystrio, Il Garantista. Da alcuni anni insieme agli altri componenti della redazione di Teatro e Critica organizza una serie di attività formative rivolte al pubblico del teatro: workshop di visione, incontri, lezioni all’interno di festival, scuole, accademie, università e stagioni teatrali.   È docente di storia del teatro, drammaturgia, educazione alla visione e critica presso accademie e scuole.

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