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Teatri di Vetro giunge alla sua sesta edizione per un Assalto i Limiti

Sonno - Opera. Foto di Raffaele Di Somma

Al via giovedì 17 Maggio la sesta edizione di Teatri di Vetro Festival delle arti sceniche e contemporanee, atteso appuntamento del maggio romano. Abbandonando quasi totalmente il respiro che aveva caratterizzato la prima edizione del festival, nato con l’obiettivo di fotografare e mappare le realtà performative romane e di costruire una rete di relazioni tra le stesse, come si legge nel programma TDV si pone oggi come “un luogo di ricezione e visibilità delle realtà e dei progetti più interessanti della scena contemporanea nazionale”. Afferma, a tal proposito, la direttrice artistica Roberta Nicolai durante la conferenza stampa di presentazione del festival: “Quando la realtà si complica, rivela tratti di estrema complessità, la semplificazione dello sguardo umano, il suo ricorrere a schemi ricorrenti, finisce per determinare uno scollamento dalla realtà stessa. I discorsi che si fanno sull’arte e la cultura risultano comprensibili, a volte persino plausibili, a tratti anche confortanti, ma spesso non hanno alcun corrispettivo con ciò che è. Se pensiamo che in questa scena dobbiamo premiare le eccellenze, dobbiamo scovare nuovi maestri, dobbiamo individuare chi più di altri rappresenta il teatro e la danza del presente, forse continuiamo a pensare in modo vecchio una realtà nuova”.

È per questo che la sesta edizione di TDV prende il nome di Assalto ai Limiti. Uno slogan che vorrebbe sottolineare la necessità di affrontare ristrettezze economiche e derive etiche, di costruire un’alternativa al consueto ed impossibile riconoscimento di padri e punti di riferimento. Tutta la programmazione del festival, in maniera più o meno manifesta, tenta di farsi portavoce di tale sentire. Si parte giovedì 17 Maggio con Sonno, nuova produzione della compagnia Opera guidata da Vincenzo Schino, ispirata all’universo visivo di Francisco Goya e a quello visionario del Macbeth. Ancora su Shakespeare si sofferma Cie Persona portando in scena La chimica di Amleto, uno spettacolo che promette di coinvolgere gli spettatori nelle parti dei personaggi assenti. Tamara Bartolini insieme a Michele Baronio presenta Tu_Two – due alla fine del mondo, una performance dalla durata di otto minuti per sei spettatori alla volta (18 Maggio) mentre la compagnia Biancofango fotografa la sensualità delle vite disperate attraverso Porco Mondo (18 maggio).

Spic & Span - Foto di Adriano Boscato

Si dedica al cinema in maniera poetica, provocatoria, e brillante la compagnia Menoventi presente nel festival con il lungomentraggio Perdere la faccia nato da una collaborazione con Daniele Cip (18 Maggio), mentre riflettono sulla natura dell’immagine e sulla figura della ninfa nella contemporaneità i giovani ErosAntEros in scena con Nympha, mane! (19 Maggio). Guidata da Federico Bomba, la compagnia Sineglossa torna in scena con la terza tappa site specific della saga pluriennale dedicata a Giovanna D’Arco dal titolo Eresia (dal 20 al 25 Maggio). Se tra le presenze prettamente teatrali si annoverano anche Teatro delle Moire (in scena con It’s always tea-time il 24 Maggio), lo spettacolo conferenza di Lucilla Giagnoni dal titolo Genesi 2.0 (21 Maggio) e gli Esercizi di rianimazione di Andrea Cosentino (19 Maggio), tanto è lo spazio dedicato alla danza. E in effetti sembra questa la principale novità della sesta edizione di TDV che proprio da quest’anno si associa, insieme a Triangolo Scaleno Teatro, ad Anticorpi XL, il primo network indipendente italiano dedicato alla giovane danza d’autore. Nell’attesa di conoscere il lavoro di Francesca Beatrice Vista, rappresentante della Regione Lazio alla prossima Vetrina Anticorpi XL, TDV presenta Foscarini:Nardin:Dagostin in scena con l’ironico Spic & Span, spettacolo vincitore della sezione speciale del Premio Scenario 2011 incentrato sull’idea di bellezza e sull’esplorazione del suo contrario (20 Maggio); la coreografia Holy skin and lazy bastard di Sara Simeoni (20 Maggio) ed N-esimo Progetto Fallimentare, spettacolo della compagnia Qualibò che vede in scena una danzatrice e un tecnico mostrare allo spettatore una selezione di spettacoli in repertorio (20 Maggio). Si chiama Family Tree, invece, la nuova coreografia in frammenti di Chiara Bersani nata in collaborazione con Riccardo Buscarini e Matteo Ramponi, un progetto intenso e poetico che, come si legge nella scheda di presentazione, “si dirama a partire dal corpo visto come contatto tra passato e presente, radice che ci connette al mondo, ai nostri antenati e alla nostra storia”.

Se la specificità che connota TDV è la sua capacità di dilatarsi in tutto il territorio del quartiere storico della Garbatella coinvolgendo tipologie di pubblico differenti e spazi non convenzionali, una sessione di questa sesta edizione del festival sarà dedicata anche ai video teatrali attraverso la costruzione di una piccola galleria nel Foyer del Teatro Palladium. Si inseriscono integralmente nel festival, infine, un seminario per la distribuzione di una produzione indipendente (22 e 23 Maggio) e un incontro di riflessione intorno alla performance che vedrà confrontarsi l’architetto Stefania Miscetti, la storica dell’arte Manuela Pacella insieme alla compagnia Sineglossa.

Matteo Antonaci

Leggi il programma di Teatri di Vetro 6 – Maggio 2012

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